C’è un filo conduttore che lega gli eventi a mio avviso più coinvolgenti della seconda giornata dell’Innovation Festival di Bolzano: l’innovazione sociale. Perché è questo il concetto che sottende il design inclusivo come lo abbiamo sentito raccontare da Philippe Daverio e dai designer di ADI, l’Associazione per il Disegno Industriale. Ed è innovazione sociale quella che abbiamo visto rappresentare nei due eventi organizzati all’interno del Festival dall’associazione ItaliaCamp, con protagonisti prima Jessica Jackley, fondatrice di Kiva e Hitendra Patel, direttore di IXL di Boston.

@ Innovation Festival 27.09.2013
‘Il design inclusivo è umanitario perché include la disabilità definitiva, quella temporanea e riguarda anche la diversità in termini economici’. Questa la definizione che ha dato Philippe Daverio, critico d’arte e conduttore televisivo (ma soprattutto professore ordinario di Storia del Design al Politecnico di Milano) all’evento ‘Pensato e disegnato per tutti‘ nell’aula magna dell’Università. Philippe Daverio, ha aperto l’evento dando la definizione di design: ‘è una serie di contenuti teologici ed etici che gli consentono di essere contemporaneo anche dopo settant’anni; si tratta del risultato progettuale di una visione utopica del mondo’. Daverio come è noto oltre che possedere una cultura smisurata, è un ottimo divulgatore (la sua trasmissione ‘Passepartout‘, che la RAI trasmette in replica periodicamente è assolutamente godibilissima) e lo ha dimostrato l’aula magna di 450 posti strapiena.
Particolarmente sorprendente è stato l’intervento di Paolo Favaretto dello studio Favaretto & Partners. Favaretto ha ribadito come la funzionalità di un oggetto sia l’aspetto più importante che il design deve garantire. Da questo punto di vista ha anche preso di mira alcuni oggetti di design come quelli di Alessi (ma qui ci dimentichiamo del design visto come cambiamento di significato degli oggetti – lo spremiagrumi Juicy Salif non è tanto uno spremiagrumi … vedi anche le teorie sviluppate da Roberto Verganti & C. al MIP di Milano). Divertentissima la parte finale dove Favaretto ha mostrato al pubblico diversi oggetti disegnati in Giappone che realmente facilitano la vita delle persone, anche con semplicissimi accorgimenti. Nel corso dell’evento si è parlato anche della situazione del design inclusivo in Alto Adige e del progetto LISA realizzato da MM Design con l’assistenza del Cluster Edilizia del TIS (Per un ulteriore approfondimento: news sulla rassegna stampa del Festival).

@ Innovation Festival 27.09.2013
Per la prima volta in Europa, Jessica Jackley ha spiegato l’avventura dell’organizzazione no profit che attraverso la Rete ha rivoluzionato il mondo del microcredito: se devi prestare soldi, aiuta una persona in difficoltà. Non una donazione, ma un investimento. Jackley, definita la guru del microcredito, nel 2005 ha fondato Kiva, la prima piattaforma online al mondo che promuove appunto azioni di microcredito nei Paesi emergenti, disagiati o in via di sviluppo. Alla Casa della cultura Walther Jackley ha raccontato come è nata la sua idea (studentessa “folgorata” dall’incontro con il banchiere dei poveri e premio Nobel Yunus e dai successivi viaggi in Africa), come funziona il “Kiva-Thinking” e quali sono gli effetti scatenati dai microcrediti nei sistemi economici dei Paesi beneficiari. (Per un ulteriore approfondimento: news sulla rassegna stampa del Festival). Di seguito: una precedente partecipazione di Jessica Jackley ad un evento TED.

Image © Martina Jaider / TIS
Se Jessica ci ha toccato il cuore mostrandoci il valore dell’immersione totale nell’esperienza sul campo, l’evento successivo ci ha riportati al metodo e anche all’importanza strategica di un ecosistema dell’innovazione (business school, centri di competenza e di gestione dell’innovazione). ‘La spinta più importante per innovare è la sfida’ ha affermato Hitendra Patel, intervistato da Riccardo Luna durante l’evento dell’Innovation Festival – organizzato in collaborazione con ItaliaCamp – ‘Making Social Innovation Real‘ in una gremita Palais Campofranco a Bolzano. Secondo Hitendra Patel, direttore del Center for Innovation, Excellence and Leadership di Boston, per innovare si devono rompere le regole e farsene di nuove. ‘Se tieni d’occhio i trend capisci quali sono i bisogni di servizi e quindi si moltiplicano le opportunità. La vera innovazione è nelle nostre mani: ora più che mai c’è il bisogno di menti aperte che siano in grado di individuare opportunità economiche e sociali, lì dove altri hanno fallito in questo intento’. Patel è anche tra gli organizzatori e valutatori dell’Hult Prize, una competizione internazionale tra business schools (circa 350 da 130 paesi diversi) che ogni anno mette in palio 1 milione di $, consegnato da Bill Clinton, per sviluppare un progetto di innovazione sociale nel contesto di paesi in difficoltà. Sul tema dell’innovazione sociale, di seguito un articolo di Hitendra Patel su Huffington Post NGO 2.0: Accelerating Social Impact in a Connected World (Per un ulteriore approfondimento sull’evento al Festival: news sulla rassegna stampa del Festival).
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