The marshmallow challenge.

2014_02_05 immagine 01Premetto che non amo i marshmallow. Sono quei cilindretti di zucchero, bianchi e morbidi al tatto, ricavati in origine dalla pianta Althaea officinalis e che spopolano negli USA. Per me sono troppo … dolci e inconsistenti. Ma il motivo per cui ne parlo è che sono alla base di un divertentissimo gioco di team building che conta addirittura su di un sito web dedicato,  the Marshmallow Challenge (grazie a Paolo Privitera per averne parlato).

Il gioco (e la sfida) sono decisamente irresistibili e incoraggiano i team a sperimentare semplici ma profonde lezioni di collaborazione, innovazione e creatività. Il compito è semplice: in 18 minuti, i team devono costruire la struttura più alta (e che stia in piedi da sola !) utilizzando 20 spaghetti, una iarda (circa 90 cm) di nastro adesivo, una iarda di filo e 1 (un) marshmellow. Il marshmellow deve stare in cima.

Dal confronto tra le prestazioni dei team emergono lezioni sorprendenti. Chi si comporta peggio? Chi riesce a far meglio? Perché? Cosa migliora le prestazioni e cosa le affossa? Come funziona il gioco e un sacco di considerazioni divertenti ce lo spiega in un video di TED Tom Wujec (Build a tower, build a team), uno dei direttori creativi di Autodesk, responsabile di aver portato sul mercato software di successo come Autodesk SketchBook Pro, PortfolioWall e Maya.

Volete provarci? Ecco le istruzioni per l’uso.

2014_02_05 immagine 05

  1. Fissate l’incontro (45-60 minuti, da 4 a 800 persone …)
  2. Preparate un kit per ogni squadra (spaghetti, corda, marshmallow, nastro adesivo) più l’occorrente per organizzare il gioco (nastro per misurare, cronometro – per i 18 minuti – video proiettore con la presentazione per spiegare le regole).
  3. Fornite istruzioni chiare ai partecipanti.
  4. Date il via alla sfida (scandite il tempo, indicate i gruppi che hanno terminato, ecc.).
  5. Terminate la sfida (misurate le strutture, nominate i vincitori, analizzate le lezioni apprese, ecc.).

Tre messaggi importanti emergono da questo gioco:

2014_02_05 immagine 031. Il motivo per cui i bambini riescono in questo gioco meglio che gli studenti delle scuole di business (perché è questo che succederà – guardatevi il video di Tom Wujec) è che i bambini spendono più tempo a giocare e a fare prototipi. Lesson one: prototyping matters.

2. I team con un mix di competenze tecniche (specialistiche) e gestionali (facilitazione) funzionano meglio degli altri. Lesson two: diverse skills matter.

3. Lo stesso gioco, replicato a distanza di tempo ma con un incentivo economico in palio ha mostrato risultati medi più elevati. Competenze elevate, combinate agli incentivi, danno risultati migliori. Lesson three: incentives magnify outcomes.

Ma forse il punto più importante riguarda proprio il marshmallow. Nel gioco il marshmallow non si rivela ciò sembra … perchè? e cosa significa tutto ciò, qual è la metafora che il marhsmallow rappresenta? Giocate e sappiatemi dire … 😉

2014_02_05 immagine 04The Marshmallow Challenge is a remarkably fun and instructive design exercise that encourages teams to experience simple but profound lessons in collaboration, innovation and creativity. The task is simple: in eighteen minutes, teams must build the tallest free-standing structure out of 20 sticks of spaghetti, one yard of tape, one yard of string, and one marshmallow. The marshmallow needs to be on top.

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