10 innovazioni ai XXX giochi olimpici di Londra 2012
Con la chiusura delle Olimpiadi sono terminate anche le testimonianze di Luca Corsolini di CheFuturo! focalizzate sulle innovazioni che i giochi londinesi hanno portato alla ribalta internazionale.
Nell’ultimo post, le 10 innovazioni, soprattutto “green” e “social” da ricordare:
1. Legacy, (una parola insolitamente di moda in questo periodo) ovvero l’eredità che un evento come le Olimpiadi può lasciare ad un paese una volta terminato. Un cambiamento di pensiero che non riguarda solamente la futura destinazione delle infrastrutture.
2. Impianti, ovvero l’utilizzo di strutture già esistenti e prestigiose (Wimbledon, Wembley) accanto ad installazioni temporanee facilmente rimovibili (vedi la fantastica location del beach volley).

3. Comunicazione. Social network, riprese TV, in una combinazione di mezzi pienamente integrati (il mezzo è il messaggio, diceva McLuhan …)

4. Sostenibilità! La maggior parte delle divise degli atleti realizzata con materie prime da riciclo, vedi le scarpe Nike di Neymar fatte a Montebelluna.
5. Pagamenti, fatti dovunque con carte di credito, che funzionano come la Oyster Card della metropolitana. Sponsor Visa.
6. Digitale. Dal braccialetto Fuelband di Nike ai LED degli spettatori durante la cerimonia con la regia di Danny Boyle.
7. Tecnologie, ovvero la nuova pistola per la partenza Start Gun e le luci nelle piscine realizzate da Piscine Castiglione.
8. Sponsorizzazioni. Al primo posto quella di Procter & Gamble per le mamme, geniale.
9. Trasporti, mai così organizzati e facili da usare. Una vera e propria urban connectivity, per tutti i commuters. Javelin è il nome del treno che in 6 minuti collega lo stadio con King Cross.
10. E infine … l’uomo. Pochi dibattiti su Pistorius, applausi ad ogni esibizione ed ora … tutti a vedere le Paralimpiadi (sempre a Londra). Per la prima volta sarà lo stesso comitato ad organizzare sia Olimpiadi che Paralimpiadi e al termine, il 10 settembre, un’unica sfilata tutti insieme, atleti olimpici e paralimpici.
(per l’articolo completo di Luca Corsolini vai su CheFuturo!)
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