Basta capi e capetti.

Zappos adotta Holacracy®.

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Tony Hsieh, Zappos

Innanzitutto chi è Zappos. Dalla sua fondazione nel 2009, Zappos è cresciuta fino a diventare il più grande negozio on-line di scarpe. Nel luglio 2009 l’acquisizione da parte di Amazon per 1,2 miliardi $ (!). Alla guida di Zappos c’è Tony Hsieh, che ha spostato la sede della società da Henderson (Nevada) all’ex municipio di un sobborgo di Las Vegas, una della zone più depresse d’America, all’interno di un bellissimo progetto di riqualificazione, Downtown Project. La notizia che Zappos ha deciso di diventare holacratic è apparsa in un articolo di Aimee Groth sul media blog Quartz, il 30.12.2013. La notizia è forse passata inosservata ai più, ma la portata rivoluzionaria del cambiamento adottato da Zappos è notevole (e dimostra la capacità visionaria di Hsieh). Holacracy è probabilmente l’approccio più innovativo all’organizzazione delle aziende.

2014_02_26 immagine 02Il termine holacracy deriva dal termine holarchy (olarchia), coniato da Arthur Koestler nel 1967 nel suo libro The Ghost in the Machine (sì, lo stesso che ha ispirato Ghost in the Machine, il quarto album della band The Police, pubblicato nell’ottobre 1981). Un’olarchia è composta da oloni (holons, in greco: ὅλον, dove holon è la forma neutra di ὅλος, che sta per ‘inter’) ovvero unità che sono autonome e autosufficienti, ma anche dipendenti dall’insieme più grande del quale fanno parte. In tal senso una olarchia è una gerarchia di oloni che si regolamentano e disciplinano da soli e che funzionano sia come interi autonomi sia come parti dipendenti. Il sistema holacracy è stato incubato (come startup) alla Ternary Software, di Exton (Pennsylvania) una società già nota per avere lavorato su forme sperimentali di governance. Il fondatore, Brian Robertson ha ‘distillato’ le migliori pratiche in un sistema organizzativo che poi è diventato Holacracy nel 2007, che si basa su una piattaforma softwre GlassFrog™ Holacracy Software e sulla Holacracy Constitution, ovvero il manuale che riporta i principi fondamentali e le pratiche del sistema. Holacracy ha aiutato (anche tramite interventi di consulenza e formazione che ovviamente fanno parte del business) e sta sostenendo lo sviluppo organizzativo di numerose organizzazioni negli USA, in Francia, Germania, Nuova Zelanda, Australia e, appunto, Zappos. Holacracy si ispira anche ai principi dell’ Agile software development e ai processi di Lean Manufacturing. Qui di seguito Brian Robertson introduce brevemente Holacracy.

Come funziona Holacracy? Order doesn’t require bosses – sostiene Brian Robertson. La differenza più evidente è che con Holacracy salta la gerarchia aziendale tradizionale. Il principio è organizzare il lavoro, non le persone. Altro passaggio fondamentale è l’enfasi che viene data ai ruoli (e ogni persona può ovviamente coprirne più di uno). I centri organizzativi (autoregolati) diventano quindi i cerchi (circles) ai quali le persone partecipano in virtù di volta di volta del ruolo che ricoprono e che è pertinente con i compiti del circolo. Come sono definiti i compiti delle persone? Il compito di ognuno è di dare energia al/ai ruolo/i che ricopre all’interno dell’organizzazione. L’autorità non è stabilita gerarchicamente, ma deriva dal ruolo che la persona incarna. Holacracy sembra dunque molto innovativo e adatto proprio a quelle organizzazioni che puntano a sviluppare al massimo i processi creativi.

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Insomma, il punto di partenza è rendersi conto che il vero organigramma di un’azienda o di un’organizzazione non è quello che disegnamo all’interno del manuale per la gestione della qualità, ma è più o meno una cosa del genere …

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La differenza tra organizzazioni convenzionali e olocratiche:

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La costituzione di Holacracy, che potete scaricare qui, si basa su 5 articoli:

Articolo I | I ruoli ‘energizzanti’

Un ruolo è il mattone fondamentale della struttura organizzativa di Holacracy. L’articolo descrive le autorità di base e i doveri in capo alla persona che ricopre un ruolo.

Articolo II | Struttura a ‘cerchi’

Un cerchio contiene ed integra molti ruoli . L’articolo descrive come è strutturato un cerchio e come al proprio interno i ruoli vengono assegnati, definiti o aggregati in ulteriori sotto-cerchi.

Articolo III | Il processo di governance

Il processo di governance all’interno di un cerchio viene utilizzato per definire i suoi ruoli e le regole. L’articolo descrive il processo di governance e le regole di base per proporre cambiamenti o obiezioni alle proposte.

Articolo IV | Il processo operativo

I membri di un cerchio si affidano l’un l’altro per portare a termine il lavoro. L’articolo descrive i doveri dei membri del gruppo riguardo al mutuo sostegno, e come funzionano le riunioni nelle quali vengono elaborate le tattiche di azione.

Articolo V | Il processo di adozione (che è fondamentale)

L’articolo parla del processo di transizione dalla fase pre-Holacracy, a quella operativa, che non è una cosa semplice; anzi, le tensioni che ne nascono vanno opportunamente incanalate per distendere la struttura organizzativa. Sulla base della ‘Costituzione’ fornisce inoltre regole per quando Holacracy viene adottata all’interno della struttura di un consiglio di amministrazione invece che tramite i collegamenti puntuali tra i vari cerchi (Lead Link).

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Tensions: the sense of a specific gap between what is
and a potential (image: Holacracy)

Complicato? Abbastanza. Ma Brian Robertson ci viene in aiuto con questo webinar.

Ovviamente c’è chi pensa che questa olocrazia, che abbatte le vecchie e polverose strutture organizzative, non sia tutta rose e fiori. Steve Denning, in un articolo su Forbes on-line del 15.01.2014, dal titolo Making Sense Of Zappos And Holacracy, ha cercato di smontare gli entusiasmi. Secondo Denning, invece di eliminare la gerarchia, le decisioni all’interno dell’organizzazione vengono incanalate a imbuto da un cerchio all’altro proprio con una struttura gerarchica. E ogni volta un cerchio finisce per avere una visione generale molto meno ampia di quella del cerchio che lo precede. Inoltre l’obiezione è che Holacracy mal si adatta a quelle aziende che non sono agili e decisamente orientate al cliente (non è il caso di Zappos, tutt’altro). Olivier Compagne, di Holacracy, gli ha risposto punto per punto sul blog della società.

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Abbiamo citato i Police di The Ghost in the Machine. Vi lascio con un video da quell’album del periodo d’oro che conteneva Spirits in the material World, Every little thing she does is magic, Hungry for you e, profeticamente, … Too much information. Play it loud. Bye.

2014_02_26 immagine 03Holacracy is a social technology or system of organizational governance in which authority and decision-making are distributed throughout a fractal holarchy of self-organizing teams rather than being vested at the top of a hierarchy.Holacracy has been adopted in numerous for-profit and non-profit organizations in the U.S, France, Germany, New Zealand, Australia, and the UK. The term holacracy is derived from the term holarchy, coined by Arthur Koestler in his 1967 book The Ghost in the Machine. A holarchy is composed of holons (Greek: ὅλον, holon neuter form of ὅλος, holos ‘whole’) or units that are autonomous and self-reliant, but also dependent on the greater whole of which they are part.Thus a holarchy is a hierarchy of self-regulating holons that function both as autonomous wholes and as dependent parts [Wikipedia].

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