Il catastrofismo gentile di Luca Mercalli (ascoltato ieri al convegno IDM sul piano d’azione bolzanino per rendere energeticamente a posto i condomini) ha un pregio. Si basa su dati talmente impressionanti e incontrovertibili che faccio fatica a pensare ad una tematica più facile da spiegare. E che è così immediatamente legata ad un nuovo definitivo cambio di business che è impossibile non vederlo davanti al proprio naso.
Perché purtroppo (a meno che non mi decido di darmi definitivamente allo yoga, ma non sono sicuro che i benefici possano essere così sorprendenti) molto probabilmente nel 2100 io non ci sarò e temo anche molti di Voi. Ma mi scoccia passare ai miei nipoti un globo a +4.C (questa è la direzione, altro che gli 1,5-2. C previsti a Parigi durante COP21). Che vuol dire che non solo queste simpatiche isolette Kiribati (vedi foto – attuale) di centomila abitanti in Oceania non ci saranno più, o che i piani bassi dei grattacieli di Shanghai saranno sott’acqua, ma che il Veneto sarà tutta laguna. E questo penso che ai veneti interessi.
Come dice Mercalli, non è solo una questione etica, è una faccenda molto pratica, perché la specie umana non ha mai vissuto un +4.C ed è altamente probabile che farebbe una fatica ciclopica ad adattarsi. Ed ancora, è un presupposto talmente robusto per un diverso tipo di business, che mi domando spesso perché il mondo dell’economia (generalizzo) non lo capisca. Diversi potenziali clienti, quando ne parlo, mi guardano “come la mucca che vede passare un treno”; lo so, sono presi da altri problemi contingenti, ma se non è contingente questo??
Ma soprattutto perché non lo capisce la politica, che dovrebbe “per statuto” guardare lontano. Perché (altra informazione ribadita ieri) stiamo ancora investendo in Italia più sugli idrocarburi che sulle tecnologie e le fonti green. Quindi, di che cosa stiamo parlando?
Insomma, è davvero necessario un cambio di marcia, ma tosto, radicale, culturale. “La cultura non è la ciliegina sulla torta, la cultura è la torta” (Dipak Pant) hanno ricordato ieri. Parafrasando, “La sostenibilità non è la ciliegina sulla torta, la sostenibilità è la torta”. Per questo Living Building Challenge, l’unico protocollo/filosofia/approccio che realizza edifici a impatto ambientale nullo (sì); per questo progetti come RESTORE che puntano a provocare uno scatto nella consapevolezza europea sul tema dell’impatto delle costruzioni. Ok, questo finale era un piccolo spot, ma possiamo cambiare le cose, dai!