“La mamma dei cretini è sempre incinta” recita un collaudatissimo detto popolare. C’è poco da scherzare, purtroppo, sulla triste storia di Cecil, il leone simbolo dello Zimbabwe, ucciso in un parco naturale da un dentista del Minnesota, simbolo invece a sua volta della stupidità. Ma come, nel 2015 c’è ancora qualcuno che va a caccia di leoni? Che potrebbe aggiungersi a – Ma come, c’è ancora qualcuno che si serve degli animali nei circhi? – e altri simili anacronismi.

La questione è giustamente seria, tanto che Change.org (a proposito, brava Elisa Liberatori Finocchiaro) ha promosso una petizione per 1 milione di firme, che è già arrivata (in 3 ore!) a 575.800 sostenitori (ok 575.801, fatto) che in sintesi richiede che 1) lo United States Fish and Wildlife Service (USFWS) inserisca il leone africano nella propria lista di animali tutelati dalla legge 2) che esamini le violazioni del Lacey Act (la legge che proibisce il commercio di animali selvaggi cacciati illegalmente) 3) che i due cittadini dello Zimbabwe già arrestati siano giudicati per questi fatti.
I media e la rete si sono ovviamente scatenati. Massimo Gramellini su La Stampa (“Il cretino della savana”) propone di concedere a qualche leone superstite la possibilità di una rivincita contro il cretino da disputarsi al Colosseo (sempre che gli scioperi della metro consentano al leone di arrivarci). Qualcuno è arrivato a sollecitare la rivincita del Leone di Judah, simbolo della tribù ebraica di Giuda, che per i Rastafariani rappresenta la genia della terra d’Etiopia, considerata la nazione più antica e immutata del mondo.
Ma come si definisce un cretino? Cioè, voglio dire, chi sono io per dare del cretino a un altro e viceversa (“Ascolta un cretino” – direbbe l’indimenticabile Micio, il procuratore sportivo ideato da Claudio Bisio), il che implica che nel farlo operi un giudizio personale ma definitivo? E ciò in una società che vorrebbe essere politicamente corretta, libera e democratica, dove il libero arbitrio e le opinioni personali di ciascuno di noi trovino il proprio spazio.
Mi è tornato in mente Carlo M. Cipolla, storico di economia (la M. fu un’invenzione da parte sua di un inesistente secondo nome, che viene di solito erroneamente interpretato come Maria …) che in Allegro ma non troppo (1988, libretto fondamentale) aveva teorizzato Le leggi fondamentali della stupidità umana. Perché sì, ci sono dei criteri oggettivi per individuare un cretino (ok, ci sono delle differenze di significato tra stupido e cretino, ma qui sorvolerei), eccoli (da Wikipedia).
Cipolla vede gli stupidi come un gruppo di gran lunga più potente delle maggiori organizzazioni come le mafie o le lobby industriali, non organizzato e senza ordinamento, vertici o statuto, ma che tuttavia riesce a operare con incredibile coordinazione ed efficacia.
- Prima Legge Fondamentale: Sempre e inevitabilmente ognuno di noi sottovaluta il numero di individui stupidi in circolazione.
- Seconda Legge Fondamentale: La probabilità che una certa persona sia stupida è indipendente da qualsiasi altra caratteristica della persona stessa.
- Terza (e aurea) Legge Fondamentale: Una persona stupida è una persona che causa un danno a un’altra persona o gruppo di persone senza nel contempo realizzare alcun vantaggio per sé o addirittura subendo una perdita.
- Quarta Legge Fondamentale: Le persone non stupide sottovalutano sempre il potenziale nocivo delle persone stupide. In particolare i non stupidi dimenticano costantemente che in qualsiasi momento e luogo, e in qualunque circostanza, trattare e/o associarsi con individui stupidi si dimostra infallibilmente un costosissimo errore.
- Quinta Legge Fondamentale: La persona stupida è il tipo di persona più pericoloso che esista. Corollario: Lo stupido è più pericoloso del bandito.
Come si vede dalla terza legge, Cipolla individua due fattori da considerare per indagare il comportamento umano:
- Danni o vantaggi che l’individuo procura a se stesso
- Danni o vantaggi che l’individuo procura agli altri
Creando un grafico col primo fattore sull’asse delle ascisse e il secondo sull’asse delle ordinate si ottengono quindi quattro gruppi di persone:
- Intelligenti (in alto a destra): fanno il proprio vantaggio e quello degli altri
- Sprovveduti (in alto a sinistra): danneggiano se stessi e avvantaggiano gli altri
- Stupidi (in basso a sinistra): danneggiano gli altri e se stessi
- Banditi (in basso a destra): danneggiano gli altri per trarne vantaggio
E’ tutto qui. Non c’è bisogno di spiegare altro. Quindi, occhio ai quadranti del grafico.
Perdonaci, Cecil 😦
Carlo M. Cipolla (August 15, 1922 – September 5, 2000) was an Italian economic historian. Cipolla produced two tongue-in-cheek essays on economics, published in 1988 (in Italian) under the title “Allegro ma non troppo” (“Happy but not too much”). The second essay, The Basic Laws of Human Stupidity, explores the controversial subject of stupidity. Stupid people are seen as a group, more powerful by far than major organizations such as the Mafia and the industrial complex, which without regulations, leaders or manifesto nonetheless manages to operate to great effect and with incredible coordination. Cipolla identifies two factors to consider when exploring human behaviour: benefits and losses that an individual causes to him or herself; benefits and losses that an individual causes to others.
By creating a graph with the first factor on the x-axis and the second on the y-axis, we obtain 4+1 groups of people: 1. Intelligent people (top right), who contribute to society and who leverage their contributions into reciprocal benefits; 2. Naive people (top left), who contribute to society but are taken advantage of by it, 3. Bandits (bottom right), who pursue their own self-interest even when doing so poses a net detriment to societal welfare, 4. Stupid people (bottom left), whose efforts are counterproductive to both their and others’ interests, 5. Helpless/ineffectual people (center).