Matt, ma quanto ci costi.
“Salvate il soldato Ryan” (Saving Private Ryan, Steven Spielberg – 1998), budget: 70 milioni $; “Interstellar” (Christopher Nolan, 2014), 165 milioni $; “The Martian” (Ridley Scott), 109 milioni $. Per non parlare della trilogia “Bourne”, con “The Bourne Identity” (2002), 60 milioni $; “The Bourne Supremacy” (2004), 75 milioni $ e “The Bourne Ultimatum” (2007), 110 milioni $. Fanno già 589 milioni di dollari spesi per recuperare Matt Damon (in realtà nella serie Bourne con scopi poco caritatevoli). Un po’ tanti, vero? Ma questi film ne hanno già incassati 2,4 miliardi $ (quattro volte tanto), stando alle cifre attuali, con il blockbuster tratto da “L’uomo di Marte” di Andy Weir di fatto appena uscito nelle sale. Insomma, pare che il “giochino” «Andiamo a riprendere Matt.» funzioni, e alla grande.
Ho visto in rapida sequenza sia “Interstellar” che “The Martian”, e ho una simpatia d’impeto per il secondo (2 ore 1/2 volate via senza accorgersene) anche se il primo ha più spessore concettuale e lascia in eredità delle riflessioni filosofiche che lo avvicinano all’inarrivabile “2001: Odissea nello Spazio” (Stanley Kubrick, 1968!). Ma per gli amanti della tecnologia, Matt Damon nella versione MacGyver dello spazio è un vero spasso. 🙂
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