E’ questa la politica del territorio?

«Salite ai piani alti» è l’appello che il sindaco di Genova ha rivolto ai suoi concittadini. E’ ancora emergenza per l’esondazione dei fiumi, soprattutto nel capoluogo ligure, nel basso Piemonte, a Milano. Ancora una volta tocca ricordare quanto avvertiva già Leonardo da Vinci sentenziando «L’acqua disfa li monti e riempie le valli, e vorrebbe ridare la terra in perfetta sfericità, s’ella potessi». Lo racconta Gian Antonio Stella, lucido analista delle miserie italiche, nell’articolo “Un piano speciale per ricominciare” sul Corriere della Sera del 16.11.2014.
Stella racconta come il dramma della Liguria fosse già scritto nei reportage degli anni ’60 di Montanelli («Da Bocca di Magra al confine francese, per trecento chilometri, è un bagnasciuga di cemento») e Bocca (che aveva coniato l’espressione “Lambrate sul Tigullio“) e nel libro “La colata. Il partito del cemento che sta cancellando l’Italia e il suo futuro” di Sansa, Garibaldi, Massari, Preve e Salvaggiulo. Ricordate anche “La speculazione edilizia” di Italo Calvino (1963)? Profetico, cinquant’anni fa. Vedi anche Francesco Cevasco sul progetto dell’ex convento delle suore cappuccine di Madre Rubatto, a Sanremo, sempre sul Corriere della Sera – Il club de La lettura («C’è bassa marea morale: dal 1963 ad oggi»).
Zeitoun. Una storia di resilienza.

Ho appena terminato di leggere Zeitoun di Dave Eggers (2010). E’ un libro coinvolgente che racconta una storia personale di resilienza a New Orleans nei giorni di Katrina (settembre 2005). Quando l’uragano Katrina si abbatté su New Orleans, Abdulrahman Zeitoun, un americano di origini siriane, benestante e padre di quattro figli, decise di sfidare la tempesta e di restare, per proteggere la propria casa e l’attività lavorativa di ristrutturazioni immobiliari. Nei giorni successivi si mise a girare per le strade allagate su una canoa di seconda mano, portando aiuti e viveri alle persone e agli animali bloccati nelle case dall’inondazione. Ma il 6 settembre 2005 Zeitoun sparì all’improvviso. La moglie, sfollata coi figli nel Texas, disperata cercò di avere sue notizie, nel timore che gli fosse successo qualcosa di molto brutto.
Cosa successe ad Abdulrahman Zeitoun? In questa opera di non-fiction, per la quale ha condotto ricerche e lavorato per tre anni, Dave Eggers, sulle tracce delle radici siriane del protagonista, racconta il suo matrimonio con Kathy – un’americana convertitasi all’Islam la nascita dei figli, e soprattutto dipinge magistralmente l’atmosfera surreale (a New Orleans e negli Stati Uniti) che ha reso possibile quanto è accaduto a Zeitoun [fonte: Amazon].
Una New Orleans allagata per la rottura degli argini per l’80% del territorio urbano, anche fino al secondo piano delle case , fuori controllo, devastata (danni per 81,2 miliardi $), seminata di morte (1836 persone, per non parlare degli animali) ha vissuto l’incubo della coscienza, precipitando nella violenza e nell’anarchia, purtroppo facilitate da una gestione deficitaria della situazione da parte del sistema nazionale di protezione civile (FEMA – Federal Emergency Management Agency, prima di tutte). Potrebbe capitare ancora? Potrebbe capitare a noi?

Costruire resiliente.
Zeitoun è tornato con la sua famiglia a New Orleans e ha ripreso la sua attività edile, riportando 114 case alle condizioni in cui erano prima dell’uragano, in alcuni casi migliorandole. Ogni volta che vede una casa in costruzione, chiunque sia l’impresario, sorride. “Costruite” pensa. “Costruite, costruite, costruite” […] Sarebbe facile, Zeitoun lo sa, prendere quell’edificio, così come tanti altri, e semplicemente abbatterlo e ripartire da zero. Per un impresario edile è certamente più comodo partire da un terreno sgombro. Ma così facendo si perde molto, troppo. E’ per questo che, nei tre anni che ha passato a ricostruire, Zeitoun ha sempre chiesto, come prima cosa: “Che cosa si può salvare?”.
Una casa deve poter resistere agli eventi di questi tipo. Questo concetto di resilienza sta emergendo sempre più forte negli ultimi anni, reso urgente da un cambiamento climatico che ormai non è più discutibile, e da una pianificazione del territorio irresponsabile, come descritto all’inizio di questo post. La resilienza non è forse un elemento portante della sostenibilità? Un edificio deve essere sostenibile, certo, ma prima di tutto resistente. Anche sulla scorta delle lezioni apprese con Katrina, Sandy, ecc. sono nati enti come il Resilient Design Institute di Alex Wilson (fondatore di BuildingGreen.com), che ha la missione di creare soluzioni che consentano agli edifici e alle comunità di sopravvivere e prosperare di fronte ai cambiamenti climatici, le catastrofi naturali e altre perturbazioni. Lo US Department of Homeland Security (DHS) con la collaborazione dello Insurance Institute for Business & Home Safety ha creato un nuovo programma chiamato Resilience STAR™ per costruire e ristrutturare case che siano più resistenti ai disastri. La prima fase del progetto pilota si sta concentrando sulle case unifamiliari nelle zone interessate dagli uragani. Sul sito c’è una carta geografica sui rischi delle case negli US in base alle zone. Basta inserire il proprio codice postale (ZIP Code) per conoscere il livello di rischio della propria città. Più in generale, il programma di certificazione Fortified (che comprende linee guida di progettazione e costruzione e corsi di formazione per diventare “Fortified evaluator”) mira alla sicurezza sia delle abitazioni che degli esercizi commerciali. Insomma, si aprono opportunità per una nuova tipologia di green jobs.
Zeitoun. Through the story of one man’s experience after Hurricane Katrina, Eggers draws an indelible picture of Bush-era crisis management. Abdulrahman Zeitoun, a successful Syrian-born painting contractor, decides to stay in New Orleans and protect his property while his family flees. After the levees break, he uses a small canoe to rescue people, before being arrested by an armed squad and swept powerlessly into a vortex of bureaucratic brutality. When a guard accuses him of being a member of Al Qaeda, he sees that race and culture may explain his predicament. Eggers, compiling his account from interviews, sensibly resists rhetorical grandstanding, letting injustices speak for themselves. His skill is most evident in how closely he involves the reader in Zeitoun’s thoughts. Thrown into one of a series of wire cages, Zeitoun speculates, with a contractor’s practicality, that construction of his prison must have begun within a day or so of the hurricane [The New Yorker].
Resilience is the capacity to adapt to changing conditions and to maintain or regain functionality and vitality in the face of stress or disturbance. It is the capacity to bounce back after a disturbance or interruption of some sort [Resilient Design Institute].