Il funambolo che non diventò uomo.

Il funambolo che non diventò uomo.

Manoel Francisco dos Santos, detto Garrincha.

2016_09_02-01 Francesco GrazianiSu Radio1 Rai vanno in onda in queste giornate estive, la mattina dalle 8:30 alle 9, dei piccoli capolavori di narrazione. Sto parlando di “Numeri primi. Uomini e storie senza uguali”, gli intrecci tra vicende storiche e prestazioni sportive confezionati mirabilmente da Francesco Graziani. Il racconto di questa settimana è quello avvincente di un calciatore spesso considerato come il miglior calciatore brasiliano dopo Pelé.

2016_09_02-04 Numeri primi

2016_09_02-02 GarrinchaManoel Francisco dos Santos, meglio noto con lo pseudonimo Garrincha o Mané Garrincha (Pau Grande, 28 ottobre 1933 – Rio de Janeiro, 20 gennaio 1983), è stato un calciatore brasiliano, ala destra ricordata specialmente per la sua militanza col Botafogo e la Selezione nazionale del suo Paese.

Partecipò a tre edizioni dei Campionati mondiali di calcio: Svezia 1958, Cile 1962 e Inghilterra 1966, vincendo le prime due. La seconda parte della sua carriera, che convenzionalmente può dirsi iniziata nel 1966, anno in cui lasciò il Botafogo, fu costellata da continui cambi di squadra e da partecipazioni occasionali con diversi club, professionistici e no.

Garrincha fu afflitto da diversi difetti congeniti: un leggero strabismo, la spina dorsale deformata, uno sbilanciamento del bacino, sei centimetri di differenza in lunghezza tra le gambe; il ginocchio destro fu affetto da varismo mentre il sinistro da valgismo, nonostante un intervento chirurgico correttivo. Per via di tale malformazione — secondo altre fonti dovuta alla poliomielite o alla malnutrizione — i medici lo dichiararono invalido e gli sconsigliarono di praticare il calcio.

2016_09_02-05 GarrinchaIl soprannome “Garrincha” gli fu attribuito da una sorella perché il suo aspetto minuto le ricordava quello di un’omonima specie di uccelli che egli era solito cacciare da bambino. Quando Garrincha cominciò a praticare il calcio il soprannome avrebbe mutato accezione, ben attagliandosi alla particolare andatura dovuta all’handicap fisico che veniva evidenziata durante le corse effettuate sul campo da gioco, simile a quella di un uccellino che saltella.

Oltre che dai successi sportivi, la sua vita fu scandita dalla distruttiva passione per gli alcolici e per le donne. Morì prematuramente all’età di quarantanove anni, per le conseguenze di una cirrosi epatica e di un edema polmonare, in condizioni di indigenza e degrado [fonte: Wikipedia].

Qui di seguito i podcast delle puntate di “Numeri primi” sulla storia di Garrincha:

29/08/2016 – Manè Garrincha Ia parte
30/08/2016 – Manè Garrincha IIa parte
31/08/2016 – Manè Garrincha IIIa parte
01/09/2016 – Manè Garrincha IVa parte
02/09/2016 – Manè Garrincha Va parte

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