Il Country Brand Index 2014-15 di Futurebrand, (una società di consulenza sui marchi del gruppo McCann-Erickson) stabilisce una classifica dei Paesi in base alla forza della percezione che suscitano. L’analisi è stata elaborata sulla base di dati qualitativi e quantitativi raccolti da circa 2.500 opinion maker e viaggiatori assidui per business o piacere, di 17 diversi paesi (USA, Canada, Brazil, Argentina, Mexico, UK, Germany, France, Russia, Turkey, South Africa, UAE, India, China, Thailand, Japan and Australia).
L’Italia è al diciottesimo posto (!). Il Country Brand Index è un ranking molto rilevante perché definisce l’appeal di una destinazione agli occhi dei viaggiatori internazionali e non solo, in base a sei aree e secondo una serie di indicatori:
- Sistema di valori
- Qualità della vita
- Potenzialità di business
- Eredità e Cultura
- Turismo
- Made In (percezione dei brand prodotti nel Paese)
75 paesi sono stati analizzati, ma solo 22 sono stati classificati, in quanto considerabili come “brand”. In altri termini, le persone percepiscono in modo ugualmente forte gli aspetti di un Paese relativi alla qualità della vita, ai valori, al business, alla cultura, alla storia, al turismo e ai prodotti Made In. L’Italia è appena dopo la Francia, ma è ben lontana da Germania (3^) e Inghilterra (12^). Chi svetta alla prima posizione? Forse non l’avreste indovinato – il Giappone – così come non avreste indovinato il secondo posto della Svizzera. Interessante anche le risposte e la valutazione riguardo ai paesi che sono ritenuti in forte crescita in questi ambiti: Cina, Emirati Arabi Uniti, Corea del Sud, Israele e Qatar.


Anche se l’analisi italiana non è specifica, in sintesi dal documento si evince che
- La percezione non ha niente a che vedere con l’awareness (la riconoscibilità di un marchio).
- L’Italia continua a dominare la classifica in ambito Turismo e Cultura; nell’immaginario collettivo l’Italia è riconosciuta positivamente come brand soprattutto grazie a questi due fattori.
- L’Italia scompare dai radar internazionali quando si parla di business, tecnologia, politica, valori, qualità della vita. In questi ambiti è vista in forte ritardo e dunque appare meno appetibile.
- Made in Italy: a sorpresa, l’Italia non compare nelle Top 10 delle destinazioni per la produzione di brand di maggiore qualità o unici nel loro genere. Segno che il made in Italy è in declino?
Insomma. la domanda è – per quanto ancora basteranno turismo e cultura a tenere alto il prestigio del nostro brand? Per quanto riguarda il “Made in”, cioè la riconoscibilità del valore dei prodotti e delle tecnologie riconducibili ad un dato paese, interviene un’altra analisi, Made In – The value of Country of Origin for future brands. Qui complessivamente siamo al 5° posto, preceduti da USA, Francia, Germania e Giappone. Più nel dettaglio, siamo al 2° posto nel cibo (dopo la Francia …). al 4° per le auto, al 2° per la moda (davanti alla Francia, ma dopo gli USA!) e al 3° per i beni di lusso, dopo Svizzera e Francia. Certo, presumo che le recenti acquisizioni in massa estere dei nostri marchi – in tutti i settori – non giovi alla nostra classifica … 😦
Qui i due report in questione