La Surfrider Foundation USA è un’organizzazione ambientalista californiana senza scopo di lucro che lavora per proteggere e preservare gli oceani del mondo, le onde e le spiagge. La Fondazione Surfrider concentra in gran parte il suo lavoro su temi quali la qualità dell’acqua, l’accesso alla spiaggia, la spiaggia e la conservazione di ecosistemi marini e costieri. La Fondazione è stata creata a Malibu, nel 1984 da un gruppo di surfisti per protestare contro le minacce al loro surf break a Malibu Point. L’organizzazione ha continuato per diversi anni come gruppo di pressione fino al 1991, quando furono fondati i primi chapter. Oggi la Fondazione Surfrider conta su oltre 50.000 soci e 80 chapter in tutto il mondo, anche in Europa (con sede a Biarritz) e in Italia. Tra i progetti lanciati dalla fondazione:
- Respect the Beach – un programma di educazione sulle coste per informare gli studenti
- State of the Beach – un bollettino continuamente aggiornato pubblicato dalla Surfrider Foundation che valuta gli ambienti costieri secondo diversi indicatori di salute (‘Beach Health Indicators’)
- Blue Water Task Force – un programma totalmente volontario di monitoraggio che controlla e riporta i risultati rispetto alla qualità dell’acqua delle coste.
- Ocean Friendly Gardens – un programma di assistenza ideato per ridurre il deflusso urbano e il consumo residenziale di acqua.
- Rise Above Plastics – un programma didattico volto a sensibilizzare e ridurre la quantità di inquinamento di plastica nei nostri ambienti marini.
- Know Your H2O – un programma progettato per educare le persone sul legame tra problemi di gestione di acqua dolce e l’impatto sui nostri oceani, le onde e le spiagge, che promuove il sostegno di soluzioni pratiche e rispettose dell’ambiente.
- Beachapedia – un wiki tutto dedicato a informazioni e materiali riguardo alle coste fondato sulle competenze degli esperti e attivisti della Surfrider Foundation.
Ma una delle cose che più mi colpisce della Surfrider Foundation è la capacità grafica di rappresentare il fabbisogno di sostenibilità, aspetto importantissimo per promuovere prima di tutto la conoscenza e sensibilizzare su queste tematiche. I siti web e i social dell’associazione e dei chapter sono veramente fatti bene e fanno sognare l’esperienza in un ambiente marino finalmente libero da inquinamenti. Il tema dei rifiuti è ovviamente centrale; ancora una volta il ‘buttare via’ è una locuzione senza senso, il ‘via’ non esiste, è comunque ‘da un’altra parte’ e quando si tratta di mare e oceani il tempo di smaltimento di plastiche e rifiuti è semplicemente un non-tema. Bellissime sono numerose le campagne pubblicitarie avviate dalla Fondazione, con immagini di grande effetto e qualità. Una cura anche estetica alla comunicazione contro l’inquinamento e il disprezzo ambientale dei nostri mari che non è frequente trovare nei media. Una tematica assolutamente prioritaria per un paese come il nostro, centrale nell’area mediterranea, con quasi 7.400 km di spiagge di cui 5.000 balneaabili e 400 km dove il bagno è vietato per inquinamento. Un patrimonio, non solo ambientale ma anche economico, stimato in 13 miliardi € (1% del PIL, dati 2005 – fonte Telefono Blu).




