Il corso FACE | Façades Architecture Construction Engineering ci ha portato la settimana scorsa a Delft per conoscere le attività di ricerca e sviluppo che gli olandesi mettono in campo nel settore delle facciate tecnologiche degli edifici. Obiettivo della prima giornata della trasferta è stato scoprire come la vicina Rotterdam si stia sviluppando dal punto di vista urbanistico con l’ambizione di diventare una sorta di ‘Manhattan sulla Mosa’. La città ha circa 600.000 abitanti e il porto più grande d’Europa. L’atmosfera che si respira nella città di Erasmo è quella di una società ricca, dedita agli affari, al commercio e alla finanza. Il fiorire negli ultimi anni di grattacieli occupati da società di consulenza e banche (Deloitte, Robeco, ecc.) ne è una dimostrazione. In particolare la zona di Blaak Market (quella delle ‘case cubiche’ rovesciate) è in trasformazione, con la costruzione quasi completata del nuovo colossale edificio Markthal a forma di tunnel progettato dallo studio locale MVRDV, che ospiterà spazi commerciali, ristoranti, residenze (circa 230 appartamenti) e un gigantesco supermercato.
Il giorno dopo abbiamo avuto la possibilità di visitare la Technische Universiteit Delft che si sviluppa all’esterno dello splendido nucleo storico, in un contesto che mantiene in buona parte gli edifici razionalisti realizzati nella seconda metà del scorso, ma che ha visto sostituire i parcheggi per automobili con spazi verdi. La stragrande maggioranza delle persone si sposta in bici, le strutture per gli studenti appaiono all’avanguardia. Bellissima ad esempio la biblioteca centrale, un edificio interrato in una verde collina – l’unica ‘collina’ della zona … – realizzato su progetto dello studio locale di architettura Mecanoo.

L’edificio della facoltà di architettura è rimasto distrutto nel maggio 2008, per un incendio presumibilmente causato da un corto circuito in una macchina del caffè. Fortunatamente i vigili del fuoco sono riusciti a mettere prontamente in salvo la biblioteca, contenente diverse migliaia di libri e mappe e la collezione di sedie di design, che rimane uno dei fiori all’occhiello della facoltà (da Gerrit Rietveld a Le Corbusier). Attualmente la facoltà è all’interno dell’edificio principale originario del complesso universitario, e comprende un grandissimo open space dove gli studenti continuamente elaborano e realizzano i mock-up dei loro progetti.
Il prof. Ulrich Knaack, germanico di origine e titolare dal 2005 della cattedra di Design of Constructions presso la Faculty of Architecture and The Built Environment, ci ha spiegato la filosofia di insegnamento alla TU, basata sulla verifica continua, tramite modelli fisici, di ciò che gli studenti e i ricercatori hanno studiato nella teoria. L’approccio è insomma molto pratico, e anche fortemente selettivo, non solo per gli studenti ma anche per i docenti, i cui risultati vengono periodicamente valutati e da ciò dipende la sopravvivenza o meno o di alcuni corsi di laurea, in un processo di miglioramento continuo.

Spazi, strumenti e servizi della facoltà sono pensati essenzialmente in funzione degli studenti, che sono al centro del processo di formazione. Ogni studente ha a disposizione un proprio spazio di lavoro, che viene periodicamente riassegnato con una rotazione continua legata alla durata limitata ma intensiva dei corsi (trimestri invece che semestri). I docenti non hanno un ufficio fisso ! (Knaack ci ha mostrato il suo – la sua borsa …) e tutto è incentrato sullo studente, che è il vero ‘creatore del futuro’ (‘Challenge the future’ è il motto dell’università). Il principio di base è che ogni studente abbia un docente mentor a disposizione, e questo la dice lunga sulla strategia di sviluppo. Solo passeggiando per gli spazi ampi colorati e luminosi della facoltà viene voglia di … studiare.
La mattinata è proseguita con una presentazione da parte di Knaack dei progetti di ricerca e sviluppo sul tema delle facciate che il Façade Research Group che coordina ha in corso: biomimesi, prototipazione rapida, progettazione parametrica, facciate integrate con impianti, ristrutturazione con facciate prefabbricate, valutazione della sostenibilità dell’involucro, facciate con tecnologie integrate a fonti rinnovabili, facciate free-form, ecc. Insomma, lo stato dell’arte in materia, sviluppato in stretta collaborazione (ricerca applicata !) con le più importanti aziende del settore (più di trenta partner: Alcoa, Rockwool, Schüco, Wicona, Xella, ecc.). Il gruppo di ricerca fa inoltre parte dello European Façade Network (EFN), che include i seguenti membri
- Delft University of Technology, Faculty of Architecture, NL
- University of Bath, Department of Architecture & Civil Engineering, GB
- University of Applied Sciences Ostwestfalen-Lippe, Faculty of Architecture, D
- Lucerne University of Applied Sciences, Building Technology, CH
- University of the Basque Country, School of Architecture, ES
- Tecnalia Research & Innovation, Construction Unit, ES
- VMRG, branch organisation fort the aluminium and steel facade industry, NL
e organizza regolarmente conferenze come ‘The Future Envelope‘ (Delft, Bath), ‘Facade‘ (Detmold, Lucerne) e ‘the International Congress on Architectural Envelopes‘ (Technalia).
Nel pomeriggio, incontro presso TNO, la maggiore organizzazione olandese finalizzata alla ricerca e allo sviluppo, finanziati dal governo e da società private. Lo scopo era scambiare esperienze tra le loro attività di ricerca sulle facciate e ciò che sta facendo il Gruppo di Lavoro Facciate del TIS, così come i progetti del team di ricercatori delle facciate all’interno dell’Istituto per le Energie Rinnovabili di EURAC. Il focus delle attività di TNO sembra più sul controllo operativo del funzionamento dell’edificio, mentre l’approccio altoatesino è più spostato verso l’efficienza energetica derivata dalle tecnologie e dai materiali per il minor consumo. Dopo l’introduzione di Marleen Spiekman abbiamo avuto le presentazioni dei progetti di Tim Dijkmans (progetto Adaptiwall), Bart de Boer (Facet, Smartbox), Jeroen Fransman (HERB) e Dick van Dijk (WIS-tool, progetto ING-facade). In conclusione presentazione sul Working Group Façades, TIS e sui progetti R&S di EURAC nel campo delle facciate degli edifici.

Delft University of Technology, also known as TU Delft, is the largest and oldest Dutch public technical university, located in Delft, Netherlands. With eight faculties and numerous research institutes it hosts over 19,000 students (undergraduate and postgraduate), more than 3,300 scientists and more than 2,200 people in the support and management staff. The university was established in 1842 by King William II of the Netherlands as a Royal Academy, with the main purpose of training civil servants for the Dutch East Indies. The school rapidly expanded its research and education curriculum, becoming first a Polytechnic School in 1864, Institute of Technology in 1905, gaining full university rights, and finally changing its name to Delft University of Technology in 1986. The Faculty of Architecture and The Built Environment makes significant contributions to finding solutions for pressing social issues, both nationally and internationally. The Faculty of Architecture and The Built Environment aims: to consolidate and profit from the faculty’s superb international academic reputation as a leading school design; to become a national platform for the innovation of design, engineering and processes; to provide a central platform for discussion on current social issues relating to our fields of expertise.
Knowledge is the most important resource for the development of the modern economy. TNO has the privilege of being active in the business of innovation. TNO (Nederlandse Organisatie voor Toegepast Natuurwetenschappelijk Onderzoek – Netherlands Organisation for Applied Scientific Research) was established by law in 1932 to support companies and governments with innovative, practicable knowledge. The approximately 3,800 employees work to develop and apply knowledge which makes it the largest research institute in the Netherlands. The organization also conducts contract research, offers specialist consulting services, and grants licences for patents and specialist software. TNO tests and certifies products and services, and issues an independent evaluation of quality. Moreover, TNO sets up new companies to market innovations. As a statutory organization, TNO has an independent position that allows to give objective, scientifically founded judgements.